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  • Pastore rapito

Alza la tua voce per Raymond Koh!

La petizione

Hai l’opportunità di stare al fianco del pastore Raymond Koh, rapito nel 2017 in Malesia. Finora la polizia ha seguito con riluttanza il caso, mentre vengono sollevate accuse proprio contro un apparato di polizia dello Stato, a quanto pare, coinvolto nel rapimento.


Foto di World Watch Monitor

INFO GENERALI

Il 13 febbraio del 2017, il pastore Raymond Koh è stato rapito vicino a casa sua a Petaling Jaya (Malesia occidentale). Le immagini, riprese da una telecamera di sicurezza privata, hanno fatto velocemente il giro del mondo e sono reperibili su internet, ma non hanno portato a nessun risultato concreto finora.

Nelle ultime due settimane però, in Malesia, sono avvenuti dei cambiamenti significativi che offrono un’opportunità unica per l’immediata difesa del pastore Koh. Dopo le elezioni parlamentari, martedì 9 maggio 2018, Mahathir Mohamad è stato eletto come settimo Primo Ministro della Malesia. Con un risultato davvero inaspettato, egli ha sconfitto nelle ultime elezioni la coalizione politica che ha governato la nazione per 6 decadi. Alcuni segnali iniziali ci fanno sperare che il governo da lui guidato possa essere più favorevole ai cristiani e concentrare molti dei suoi sforzi a sradicare gli elementi di corruzione presenti nel governo precedente.

Il 16 maggio 2018, la Commissione per i Diritti Umani della Malesia (Suhakam) ha riaperto l’inchiesta sul rapimento del pastore Koh, che era stata congelata dopo l’arresto di un presunto sospetto nel febbraio scorso. Il 17 maggio 2018, un informatore della polizia si è fatto avanti coinvolgendo il Bukit Aman (un reparto speciale della polizia malese). L’informatore ha dichiarato che il rapimento fu eseguito con la piena conoscenza e approvazione da parte dell’allora Ispettore della Polizia Generale, Khalid Abu Bakar (vedi quanto riportato dal quotidiano FMT). Per ulteriori approfondimenti leggi QUI, oltre che QUI.

OBIETTIVI DELLA PETIZIONE

Vogliamo fare immediata pressione sul nuovo governo malese perché agisca rapidamente per far venire a galla la verità e il luogo dove si trova il pastore Koh e le altre vittime dei recenti rapimenti (Amri Che Mat, Joshua Hilimi e sua moglie Ruth Sitepu).

LINEE GUIDA

Aggiungi il tuo nome e il Paese nella firma alla lettera (non l’indirizzo completo).

Se aggiungi testo oltre alla nostra lettera (sconsigliato), mantieni un linguaggio positivo.

Non menzionare Porte Aperte/Open Doors.

Indirizzo a cui inviare la lettera: Ambasciata della Malesia a Roma, Via Nomentana, 297 – 00162 Roma (Italia)

RICHIESTE PER IL GOVERNO MALESE

Sollecitare il Governo malese e nello specifico il Ministro degli Interni, Tan Sri Mihyiddin Yassin, ad avviare azioni immediate per condurre un’investigazione indipendente e imparziale sulle accuse di complicità della polizia in questi rapimenti, che sia trovato ogni illecito per assicurare una rapida giustizia per queste famiglie.

Sollecitare il Governo malese a usare tutta la sua autorità e il suo peso per localizzare e restituire il pastore Koh e le altre vittime del rapimento alle loro famiglie.

Sollecitare il Governo malese e nello specifico il Ministro degli Interni, Tan Sri Muhyiddin Yassin, ad avviare immediate azioni per assicurare che la legge sia applicata a tutti cittadini, senza riguardi alla loro fede.

Sollecitare il Governo malese a cooperare pienamente con la Commissione dei Diritti Umani della Malesia nelle indagini per i rapimenti, portando alla luce tutte le eventuali prove della partecipazione della polizia nei rapimenti.

Aggiornamenti

GIUGNO 2023

Il processo si è tenuto martedì 6 e mercoledì 7 giugno, presso l’Alta Corte di Kuala Lumpur.

A più di sei anni dal rapimento del pastore Raymond Koh in Malesia, sua moglie Susanna è soddisfatta che il processo sul rapimento sia finalmente iniziato. Dopo due giorni di dichiarazioni e interrogatori, un nuovo aggiornamento è stato fissato per il 20 giugno.

Chiediamo di continuare a pregare.

FEBBRAIO 2021

Intervista alla famiglia del pastore Raymond in occasione del 4° anniversario dalla sua scomparsa (13/02/2017).

FEBBRAIO 2020

Ricorreva il 13 febbraio 2020 il terzo anniversario della scomparsa del pastore Raymond. Per l’occasione, la moglie Susanna insieme alla sua famiglia, ha organizzato una serata di aggiornamento e preghiera, alla quale hanno partecipato molti amici.

Durante l’evento Susanna ha spiegato il motivo per cui, in passato, era stata avviata una causa contro gli ex ispettori generali della polizia Tan Sri Khalid Abu Bakar e Tan Sri Mohamad Fuzi Harun, dichiarando di non aver ricevuto alcun aggiornamento sul caso.

“Solo il tempo dirà se la verità prevarrà e coloro che hanno perpetrato questo atto atroce ai danni di un cittadino della Malesia saranno chiamati a risponderne”, ha detto Susanna.

La Commissione per i Diritti Umani della Malesia (Suhakam) aveva concluso il suo rapporto del 3 aprile 2019 sostenendo che ci fossero prove dirette che Raymond Koh fosse stato rapito dal Dipartimento di Polizia del Reparto Speciale. Di conseguenza, a giugno dello stesso anno, il governo aveva formato una unità operativa speciale per indagare sulla questione e presentare un rapporto entro dicembre 2019.

A gennaio 2020, il Ministro degli Interni, Muhyiddin Yassin, ha affermato che l’unità operativa speciale aveva bisogno di più tempo per completare il lavoro. “Spero che il rapporto possa essere pronto in un mese e presentato al ministero”, ha detto il Ministro.

“Grazie a chi ha partecipato alla serata”, ha affermato Susanna, “Grazie per il vostro sostegno nel mantenere alta l’attenzione su questo problema. Vi chiedo di continuare a pregare con noi affinché sia fatta giustizia ora che la questione è nelle mani della magistratura”.

GIUGNO 2019

In questi giorni abbiamo ricevuto nel nostro ufficio di Verona una cartolina. Aprendola ci siamo resi conto proviene da Susanna Koh, moglie del pastore Raymond, e rivolta a tutti voi. Di seguito la traduzione:

“Cari fratelli e sorelle, grazie davvero per le preghiere e il supporto dato alla nostra famiglia in questi ultimi due anni difficili, da quando il pastore Raymond è stato rapito. Apprezziamo la vostra gentilezza e vicinanza come famiglia universale di Dio. Per favore continuate a pregare per il pastore Raymond e per la Malesia.

Nella Sua grazia,
Susanna Koh e famiglia”.

Oggi, 26 giugno 2019, il Ministero dell’Interno malese, ha annunciato i nomi dei membri dell’unità operativa incaricata di indagare sul rapimento del pastore Koh (avvenuto il 13 febbraio 2017). Tale unità avrà 6 mesi di tempo per indagare sulla questione e produrre un rapporto ufficiale. Vi chiediamo di continuare a pregare.

MAGGIO 2019

Oggi, 23 maggio 2019, il Ministro del Ministero dell’Interno malese, Tan Sri Muhyiddin Yassin, ha confermato che presto istituirà una unità operativa speciale per indagare sul rapimento del pastore Raymond Koh. Davanti alla notizia, la moglie del pastore Koh, Susanna, ha esclamato: “Sono così felice. Dio è buono. Risponde più di quanto possiamo immaginare o pensare”.

Susanna ci chiede di continuare a combattere al loro fianco, attraverso la preghiera, affinché la verità e la giustizia possano avere la meglio.

APRILE 2019


NELLA FOTO: Susanna Koh insieme alla figlia Esther

La Commissione per i Diritti Umani della Malesia (Suhakam) ha finalmente pubblicato il rapportio finale e le raccomandazioni riguardo il caso della sparizione di Raymond Koh.

Il presidente della Commissione Dato’ Mah Weng Kai ha letto dai documenti che “La Commissione è dell’opinione unanime che il pastore Raymond Koh sia vittima di una sparizione forzata avvenuta il 13 febbraio 2017 alle 10.45 circa. Le prove dirette e circostanziali nel caso del pastore Raymond Koh dimostrano, in base ad un equilibrio di probabilità, che egli sia stato rapito dagli agenti di Stato del corpo speciale Bukit Aman, Kuala Lumpur”.

La stessa Commissione ha formulato delle raccomandazioni per il governo malese. Esse includono la richiesta di rispettare il diritto fondamentale della libertà di religione e il trasferimento della gestione del caso a una nuova unità operativa completamente indipendente e scollegata dalla precedente indagine.

Susanna Koh, moglie del pastore Raymond, ha dichiarato: “Siamo contenti la Commissione abbia dichiarato che mio marito, come altri insieme con lui, sia stato vittima di una sparizione forzata. Vogliamo vedere la verità venire alla luce. La Malesia è un paese moderato, dovrebbe esserci la libertà di praticare la propria fede”.

MARZO 2019

La Commissione per i Diritti Umani della Malesia (Suhakam) ha annunciato che il prossimo 3 aprile pubblicherà le sue conclusioni sul caso del rapimento del pastore Raymond Koh il prossimo e che tali risultati comprenderanno raccomandazioni al governo malese riguardo i prossimi passi da compiere. Fino a oggi il nuovo governo malese, in carica da maggio 2018, non ha ancora contattato la famiglia per fornire aggiornamenti sul caso.

Susanna Koh, moglie del pastore, ha recentemente scritto questa lettera:

LUGLIO 2018

Notizie incoraggianti ci giungono dalla Malesia. I nostri appelli sono stati ascoltati dalle autorità ma c’è ancora molto lavoro da fare. Susanna, moglie del pastore Raymond Koh ha riferito che due membri del governo hanno richiesto pubblicamente notizie riguardo le indagini sul rapimento. A fine luglio, il ministro Liew Vui Keong aveva dichiarato “inaccettabile che nel nostro Paese ci siano persone scomparse. Ho chiesto alla polizia di indagare più a fondo. Dobbiamo sapere cosa è successo e chi è responsabile della scomparsa.” La moglie Susanna ringrazia chi ha sostenuto la petizione fino a questo momento e chiede di continuare a pregare.

Recentemente la famiglia del pastore Raymond ha scritto: “Cari amici e compagni di preghiera, grazie per aver sostenuto la nostra famiglia con la preghiera. Vi siamo grati per il continuo sostegno e incoraggiamento. Sono passati più di 615 giorni dal rapimento del pastore Raymond. Finora non abbiamo ricevuto alcuna notizia dal nuovo governo, anche se abbiamo contattato varie persone e la polizia è stata incaricata a darci aggiornamenti. L’inchiesta sta per giungere al termine e l’ultimo testimone, Datuk Awalludin Jadid, è malato di cancro e in congedo medico fino alla fine di novembre, vi chiedo di pregare affinché la verità possa essere raccontata. Gesù ci ha insegnato a perdonare i nostri nemici e a pregare per coloro che ci perseguitano. Non è stato facile, ma ho dovuto pentirmi dei miei atteggiamenti sbagliati verso la polizia. Dio vuole fare una revisione di tutto il sistema del nostro Paese, ricordatevi di pregare per le forze di polizia. Da parte nostra, abbiamo provato tutto ciò che è umanamente possibile e non possiamo fare altro che lasciare tutto nelle mani di Dio. Sottomettiamo il nostro caso al Giudice Giusto del Cielo e della Terra. Dio sa tutto ed è in controllo. Egli è sovrano sugli affari di questo Paese e sulla vita del Suo popolo. Benedetto sia il Signore.”