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Corea del Nord: mentre il Partito commemora la sua fondazione, i cristiani continuano a lottare 

NELLA FOTO: propaganda in Corea del Nord

Corea del Nord: mentre il Partito commemora la sua fondazione, i cristiani continuano a lottare 

Il 10 ottobre, la Corea del Nord celebra il giorno della fondazione del Partito (1945), in memoria della nascita del Partito dei Lavoratori di Corea (PLC).

Storia del Partito dei Lavoratori di Corea

Il PLC, fondato da Kim Il-sung con il sostegno dell’Unione Sovietica dopo la II Guerra Mondiale, è attualmente la principale forza politica del paese. Esso controlla tutti gli aspetti del governo, della società e della vita militare in conformità con l’ideologia di stato del Juche (autosufficienza). La missione centrale del Partito è sempre stata quella di guidare lo sviluppo socialista della Corea del Nord, con la famiglia Kim al centro. Nel corso del tempo, la leadership del partito è passata da Kim Il-sung al figlio Kim Jong-il, e ora al nipote Kim Jong-un.

Il significato del Giorno della Fondazione del Partito

Il Giorno della Fondazione del Partito non è soltanto una commemorazione storica, ma anche una celebrazione dell’influenza e della leadership durature del PLC, che serve a ricordare il ruolo centrale del Partito nello sviluppo socialista e politico della nazione. La giornata viene utilizzata per riaffermare la lealtà alla leadership, in particolare alla famiglia regnante Kim, che è vista come custode dello spirito rivoluzionario e della purezza ideologica del paese. E in tutto questo, il cristianesimo è visto come una minaccia.

La resistenza dei cristiani

Prima dell’occupazione sovietica, quando la Corea era sotto il dominio giapponese (1905 – 1945), i cristiani resistevano con coraggio, scegliendo la prigionia o la morte piuttosto che rinunciare alla fede. Dopo la II Guerra Mondiale, con la divisione del paese, il PLC, sostenuto dai sovietici, iniziò a perseguitare pesantemente le opposizioni, inclusi i cristiani.

L’intensificazione della persecuzione

La persecuzione si intensificò con la guerra di Corea del 1950, che portò alla cancellazione delle comunità cristiane e all’uccisione di molti leader religiosi. Kim Il-sung e il suo partito consolidarono il potere, trasformando la Corea del Nord in uno stato a partito unico, relegando il cristianesimo nell’ombra. Le chiese furono chiuse o trasformate in strutture per la propaganda del regime. 

La situazione attuale dei cristiani in Corea del Nord

Oggi, si stima che ci siano tra i 300.000 e i 500.000 cristiani nel paese, tutti costretti a praticare la loro fede in segreto. L’assenza di una presenza cristiana visibile è evidente: oltre a quattro chiese di facciata, dove il regime permette solo un’attività controllata. Ogni forma di culto è proibita. Chiunque venga scoperto leggere la Bibbia o ascoltare musica cristiana, è soggetto a severe punizioni.

Il controllo oppressivo del governo

La Corea del Nord si trova alla posizione numero 1 della World Watch List di Porte Aperte. Il fatto che i cristiani in Corea del Nord siano costretti a vivere la propria fede in clandestinità è un chiaro indicatore del controllo oppressivo del governo. Le testimonianze di coloro che riescono a fuggire parlano di torture, esecuzioni e arresti arbitrari. Le famiglie cristiane sono spesso etichettate come “ostili” e segregate in aree remote del paese.

Corea del Nord
Leader
Leader supremo Kim Jong-Un
Popolazione
26.090.000
Cristiani
400.000 (secondo stime di OD)
Religione principale
Agnosticismo
Governo
Dittatura monopartitica

Livello di persecuzione

Violenza
12.8
Vita di chiesa
16.7
Vita civile
16.7
Vita sociale
16.7
Vita famiglia
16.7
Vita privata
16.7