India: nazionalisti indù usano le app di messaggistica per prendere di mira i cristiani
India: nazionalisti indù usano le app di messaggistica per prendere di mira i cristiani
In India, è sempre più diffuso l’utilizzo, da parte di gruppi di estrema destra legati all’ideologia Hindutva, di piattaforme di messaggistica popolari come WhatsApp per prendere di mira le minoranze cristiane.
A confermarlo è uno studio condotto da ricercatori indiani che lavorano con Rest of World. Lo studio esamina come, nello stato indiano di Chhattisgarh, gli estremisti sfruttino le app di messaggistica per operare al di fuori dell’attenzione delle autorità.
Una catena di odio
La ricerca descrive una ‘catena di comando’ controllata da persone che filtrano le informazioni e le utilizzano per mobilitare rapidamente folle di indù in cerca di confronto con i cristiani in momenti di vulnerabilità, come ad esempio i funerali.
La paura si diffonde
“Le piattaforme digitali sono strumenti potenti utilizzati dai gruppi Hindutva,” afferma Rinzen Baleng, responsabile Advocacy per Open Doors International. “Vengono usate per demonizzare le minoranze religiose. Le folle discutono apertamente i loro piani e dichiarano le loro intenzioni su queste piattaforme. Di conseguenza, i cristiani vivono in una paura costante”.
Un gigante tecnologico al servizio dell’odio
Per decine di milioni di indiani, le app di messaggistica sono uno dei principali mezzi di comunicazione. L’India è il mercato globale più grande di WhatsApp, con ben 500 milioni di utenti. Ma si ritiene ora che proprio queste piattaforme stiano svolgendo un ruolo significativo nell’amplificare la violenza contro le minoranze.
Una ricerca condotta dalla London School of Economics (LSE) nel 2019 ha sollecitato cambiamenti nel design delle app di messaggistica. Un report congiunto LSE-Porte Aperte/Open Doors ha affermato che l’entità delle violazioni dei diritti richiedeva un meccanismo internazionale di monitoraggio.
L’India, un terreno fertile per la persecuzione
L’India si trova alla posizione numero 11 della World Watch List 2024 di Porte Aperte.
Gli attacchi contro i cristiani e le minoranze religiose in India si sono intensificati da quando il Primo Ministro Narendra Modi, del Partito Bharatiya Janata (BJP) nazionalista indù, è entrato in carica nel 2014. Il problema è aggravato dalle rigide leggi anti-conversione dell’India, implementate in 12 stati.
Le leggi anti-conversione: uno strumento di oppressione
Le leggi vengono spesso usate impropriamente, come un mezzo per prendere di mira le minoranze, con false accuse di conversioni forzate utilizzate da gruppi di estremisti indù come un come pretesto attaccare le minoranze.